Export control e sicurezza economica globale: è uscito il nuovo numero di GeoTrade
Con il numero 12–13, GeoTrade entra nel cuore di una trasformazione silenziosa, ma profonda, del commercio internazionale: l’espansione dell’export control come architrave della sicurezza economica globale.
Se il dibattito pubblico continua a concentrarsi sui dazi e sul ritorno del protezionismo tariffario, è nei controlli alle esportazioni che si sta ridisegnando la struttura profonda degli scambi internazionali. L’export control non si limita più a presidiare settori tradizionalmente sensibili, ma si estende a tecnologie, filiere, assetti intangibili e relazioni industriali, diventando uno strumento centrale di competizione strategica tra Stati e di governo delle interdipendenze globali.
Il primo piano di questo numero affronta proprio questa evoluzione. Nell’editoriale, il presidente di AWOS Zeno Poggi analizza un anno – il 2025 – particolarmente denso di sviluppi normativi e geopolitici, mostrando come l’export control stia progressivamente superando la sua funzione originaria per trasformarsi in un fattore strutturale che incide sulla continuità aziendale, sull’accesso ai mercati, sulla stabilità delle filiere e sulle scelte strategiche delle imprese. Un fenomeno che richiede un cambio di prospettiva: dalla gestione reattiva del rischio, alla piena integrazione della compliance nelle decisioni di vertice.
A questa lettura fa da contrappunto l’editoriale di Paolo Quercia, Direttore scientifico di GeoTrade, che colloca l’espansione dell’export control all’interno di una più ampia riflessione sulla sicurezza economica e sulla fine dell’ordine internazionale post-Yalta. In un mondo frammentato, interconnesso e privo di un sistema efficace di regolazione dei conflitti, la dimensione economica diventa terreno di esercizio della forza. È la “rivoluzione del cui prodest”, in cui ogni scambio, trasferimento tecnologico o investimento va valutato non solo per il suo rendimento immediato, ma per il suo impatto strategico nel medio periodo.
Il dossier centrale approfondisce l’allargamento del perimetro dei controlli: dall’evoluzione delle liste sui prodotti e le tecnologie a duplice uso ai beni “quasi duali”, dall’approccio NATO alle Emerging and Disruptive Technologies al controllo dei trasferimenti intangibili, fino ai casi emblematici delle terre rare, dei semiconduttori e delle misure verso la Russia. Un percorso che mostra come l’export control stia diventando una vera e propria arma strategica del XXI secolo.
Il numero si arricchisce inoltre di analisi dedicate alle sanzioni internazionali e agli impatti di genere, ai dazi e alle nuove barriere commerciali, ai rischi per lo shipping nelle aree di crisi, alle trasformazioni della logistica e alle barriere non tariffarie legate alla sostenibilità. Le rubriche completano il quadro con contributi su geo-finanza, compliance penale UE, corporate security e letture storiche dei grandi cicli geopolitici.
Con GeoTrade 12–13, AWOS continua a offrire uno strumento di lettura e interpretazione per chi opera nel punto di intersezione tra commercio, sicurezza e politica internazionale. In una fase in cui le regole del gioco stanno cambiando, comprendere la logica dell’export control e della sicurezza economica non è più un esercizio specialistico, ma una condizione necessaria per governare il cambiamento e non subirlo.
È possibile acquistare il singolo numero di GeoTrade o abbonarsi alla rivista.