Articolo di Sandro Gallinelli, Contrammiraglio (CP) (aus.), Guardia Costiera
Con la legge 14 giugno 2021, n. 91, anche l’Italia si avvia a dichiarare una propria Zona Economica Esclusiva (Zee). Viene infatti «autorizzata l’istituzione di una zona economica esclusiva a partire dal limite esterno del mare territoriale italiano e fino ai limiti determinati […] sulla base di accordi con gli Stati […] il cui territorio è adiacente al territorio dell’Italia o lo fronteggia […]. Fino alla data di entrata in vigore di tali accordi, i limiti esterni della zona economica esclusiva sono stabiliti in modo da non compromettere od ostacolare l’accordo finale».
Tuttavia, ciò avviene quando il processo di “territorializzazione” del mar Mediterraneo è quasi completo. Per di più, la spartizione delle residue aree di “mare liberum” sta avvenendo in un quadro di estrema instabilità geopolitica, tenuto conto anche dell’accresciuta importanza economica del mare e non solo perché vi transita circa il 95% delle materie prime mentre le esportazioni via mare coprono circa il 50% del totale e le importazioni superano anche il 60%.
L’articolo è pubblicato sul numero 2 di GeoTrade.
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