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Geopolitica, commercio estero e compliance

Pubblicato il 30 Marzo 2021

Un webinar organizzato da Rotary Club Verona Est a cui ha partecipato il presidente di AWOS Zeno Poggi.

Il commercio internazionale vive in un mondo di sanzioni, protezionismi e tensioni geopolitiche, cha hanno messo in crisi il modello di globalizzazione. Dazi, guerre commerciali, embarghi, restrizioni e controlli sulle esportazioni di varia natura rappresentano per le aziende fattori di rischio da tenere attentamente in considerazione per impostare una corretta strategia d’internazionalizzazione.

Su questi temi si è svolto il webinar “Geopolitica, commercio estero e compliance”, organizzato da Rotary Club Verona Est e tenuto da Zeno Poggi, Presidente AWOS.

Nel corso dell’incontro, Poggi ha evidenziato come l’impatto geopolitico in chiave protezionistica sia una tendenza oramai consolidata nel commercio internazionale. Tra gli esempi più emblematici, la guerra dei dazi USA-Cina e USA-Europa, la politica commerciale e sanzionatoria statunitense degli ultimi anni, con l’incognita della nuova amministrazione, da ultimo la Brexit.

In tale scenario, le sanzioni economiche e finanziarie costituiscono uno strumento di pressione geopolitica adottata dagli stati innegabilmente efficace e sempre più ricorrente. Oggi sono circa 43 mila i soggetti inclusi nelle blacklist USA, EU e ONU – con i quali non è possibile instaurare rapporti commerciali senza incorrere nel rischio sanzioni – e circa 100 i programmi sanzionatori applicati verso 36 Paesi.

Il sistema sanzionatorio internazionale, ha continuato Poggi, impatta a livello globale anche a seguito della valenza extraterritoriale delle “secondary sanction” americane. Gli USA possono infatti affermare la loro autorità anche su soggetti non americani che non operano in conformità con i regimi sanzionatori statunitensi e, a tal proposito, negli ultimi anni diverse aziende italiane sono state sanzionate.

Le imprese italiane devono pertanto convivere con sistemi sanzionatori complessi e articolati. Per mitigare i rischi, Poggi ha sottolineato l’importanza di attuare verifiche precise sui soggetti coinvolti nell’operazione commerciale e finanziaria, sui prodotti e sulla destinazione d’uso, nonché sulle misure restrittive applicate al paese d’interesse. Si tratta quindi per le aziende di far fronte a nuove sfide per impostare una strategia d’internazionalizzazione efficace: conoscere le sanzioni, gestire i meccanismi giuridici della “compliance”, analizzare, prevenire e gestire il rischio paese.